
05 Mag “Oceano Mare” di A. Baricco
Dalla Quarta di Copertina
Molti anni fa, nel mezzo di qualche oceano, una fregata della marina francese fece naufragio. 147 uomini cercarono di salvarsi salendo su un’enorme zattera e affidandosi al mare. Un orrore che durò giorni e giorni. Un formidabile palcoscenico su cui si esibirono la peggior ferocia e la più dolce pietà. Molti anni fa questo ed altri destini incontrarono il mare e ne rimasero segnati.
Oceano Mare li racconta perché, ad ascoltarli, si sente la voce del mare. Lo si può leggere come un racconto a suspense, un poema in prosa, un conte philosphique, un romanzo d’avventure. In ogni caso vi domina la gioia rapinosa di raccontare storie.
Incipit
“Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare.”
Ben si intende chi sia il protagonista. Insieme alle storie dei personaggi, che sono come sogni su un quadro.
Lessi tardi nella vita questo libro, avevo già 30 anni suonati, e questa gioia rapinosa menzionata dall’editore si tradusse, per me, in meri schiaffi sul volto. Sberle di emozioni, raccolte in parole che si avvicendavano e mi trafiggevano con sottile dolore. Pieghe di ricordi rimossi per troppa pigrizia.
La capacità di Baricco di narrare mondi interiori, o altri, immaginati o immaginabili da occhi vigili e attenti, lo rende da sempre il mio mentore delle parole. Il mio Dante Alighieri della scrittura. In questo specifico caso, tuttavia, mi ribattezzò all’amore per la scrittura.
Egli narra con precisione poetica, che non sa di realismo ma di cuore e anima. Traduce ciò che si cela nell’ombra delle vicende che porta in superficie. Fu questo che mi risvegliò da un torpore nel quale mi ero rifugiata perché il mestiere di scrivere, allora, faceva ridere in parecchi, persino me stessa. Un torpore che mi induceva a vivere i giorni come ci insegnano sia più giusto.
“Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello.”
Fu poi tra le pagine di questo romanzo che capii: ad ogni pagina, riga, spazio, c’era questa sua forza di mettere in parole tutto il mondo che voleva raccontare, queste storie che lui voleva raccontare, che aveva nella testa e, non so come, riusciva a tradurre ed io mi sentivo sopraffatta dalla potenza di tanta bellezza, di tanta verità.
Più della trama, che già di per sé mi avrebbe fatta innamorare, rimasi folgorata dalle parole. Dall’esattezza millimetrica di ciascuna di esse. Dalla meraviglia con la quale descriveva tempi spazi e visioni umane, come non, odi profondi e pena e disperazione.
Il mio cervello aveva fatto TAC: tutta la storia, la bellissima storia che io stavo vivendo mi parve la follia di un altro che non ero più io, e tuttavia lo ero stata io fino a un secondo prima.
Un sospiro accompagna la chiusura.
Una sorpresa.
“Ed ora?” ti domandi.
Ora aspetti. Che qualcuno venga a prenderti e ti riporti sulla terra ferma.
Oppure stai qui, con me, ad ascoltare il mare.
Oceano Mare.
“Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. E te lo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive solo un giorno, sempre quello. Il presente svanisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri.”
Hai ancora 5 minuti?
Ti consiglio di leggere questi articoli:
Un libro che mi aspetta
Quattro libri da leggere a Natale per tornare a casa
Quando conobbi Baricco e “Novecento”
Nessun commento