Appoggiò sulle gambe il libro che stava leggendo, alzò lo sguardo verso il mare e le vide attraverso gli ombrelloni sistemati in modo simmetrico lungo la spiaggia.
Azzurra e Caterina erano in acqua, le onde lambivano i loro corpi fino ai fianchi. Parlavano fitto fitto e le venne naturale chiedersi di cosa stessero confabulando. Sorrise, pensando a quanto fossero diverse l’una dall’altra.
“Eppure eravamo estranee, un volto sullo schermo del PC. Quella sera eravamo lì per ragioni differenti, o almeno così ci sembrava” pensò fra sé.
Azzurra si voltò verso di lei e alzò un braccio per salutarla. Ricambiò il saluto sorridendo.
Anche Caterina si unì, agitando la mano sinistra.
Era felice di averle tutte lì con lei: le sue sorelle, come amavano definirsi tra di loro.
Erano insieme per la prima volta, dopo quasi tre anni, senza lavoro tra i piedi, senza impegni, senza estranei. Soltanto loro cinque e la loro amicizia.
Si voltò verso sinistra, lo sguardo colmo di affetto: Aurelia e Viviana avevano terminato di sistemarsi sui loro lettini e mentre la prima si cospargeva il corpo sinuoso di olio con fare sensualissimo, la seconda, avendo già provveduto, rimaneva immobile sotto il sole.
“Hanno proprio l’atteggiamento di chi abita in una grande città e non ha tantissime occasioni di vedere il mare” notò.
Non si accorsero che le stava guardando quindi proseguì indisturbata ad osservarle, cullata dai suoi sentimenti.
La Seconda Edizione del primo romanzo di Alessandra Ferro si arricchisce di una post-fazione, che ne completa la narrazione, di alcune fotografie e di una nuova preziosa copertina.
Il romanzo compare all’interno di, il catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale.
“C’è sempre una sorella preferita” è disponibile anche sul catalogo di Fastbook: ciò significa che potrai ordinare la tua copia del libro presso qualsiasi libreria, in qualsiasi parte d’Italia, e riceverla entro sole 48h!
Quando sono diventata grande abbastanza ho lasciato la piccola città dove ero nata e cresciuta, Vercelli, per lavorare all’estero. Ho viaggiato e vissuto tanto prima di giungere qui e sedermi alla scrivania dalla quale sto scrivendo ora. Ho conosciuto persone, momenti, parole. Le ho guardate a lungo: come si guarda un sogno, con gli occhi immobili, assenti, perduti tra il dedalo delle mie idee.
Ora la mia valigia è piena di ricordi e vite che chiedono di essere raccontate, in qualche modo, perché vestirle di parole, anche loro lo sanno, equivale a non lasciarle svanire nel tempo.
Vieni, ti porto con me. Ho costruito un ponte per accompagnarti in quel posto speciale che solo tu conosci e che è nel tuo cuore.