Raccontarsi in modo autentico

Raccontarsi in modo autentico: il potere delle storie.

Raccontarsi in modo autentico è un gesto di fiducia, verso sé stessi e verso chi ci legge.
È un modo per comunicare che non cerca l’effetto, ma la connessione per costruire relazioni vere, mostrare il proprio cammino e restare fedeli alla propria voce.

In questo articolo, ispirato dalla conversazione con Fulvio Julita, esploriamo il valore delle storie personali e il potere trasformativo che hanno quando vengono condivise con consapevolezza e coraggio.

 

Nel cuore del viaggio di Voci come la mia, c’è una stazione che si apre su uno dei temi più importanti e delicati del nostro tempo: l’autenticità nel racconto di sé. In questa tappa, ho avuto il piacere e l’onore di dialogare con Fulvio Julita, esperto di digital marketing, fondatore di Plume e, soprattutto, guida autorevole nel mondo dello storytelling d’impresa.
Fulvio ha una capacità rara: quella di raccontare le cose complesse in modo semplice, senza mai perdere profondità. Con lui abbiamo parlato di storie, di quelle che abitano il quotidiano, di quelle che le imprese spesso ignorano, ma che, alla fine, sono portatrici di messaggi di grande valore.

“Le nostre storie sono quella cosa che ci permette di affermarci per la nostra unicità.”

Fin dai suoi esordi nel mondo della grafica pubblicitaria, Fulvio ha percepito il potere delle parole e quel potere è diventato via via il centro del suo lavoro, portandolo a esplorare il valore della narrazione in ambito professionale e aziendale.

Le piccole e medie imprese, dice, sono piene di storie potenti, ma spesso non sanno di averle.

Perché le storie?

Narrare è un gesto umano e naturale: attraverso le storie fermiamo nel tempo i momenti significativi, trasmettiamo emozioni, rendiamo comprensibili concetti complessi e, soprattutto, mostriamo la nostra identità.

“Le storie sono una delle tecnologie più antiche dell’umanità. L’uomo nasce narrante.”

Ma la narrazione, soprattutto nel marketing, rischia spesso di scivolare nell’autoreferenzialità. Fulvio ci ricorda che raccontarsi bene è un atto di umiltà, non di vanità, significa mettersi nei panni di chi legge, è un gesto di generosità:

“Il protagonista delle storie non è l’impresa né il prodotto. È il cliente e raccontare bene significa dare all’altro la possibilità di riconoscersi, di fidarsi, di scegliere.”

Il potere trasformativo delle storie

Nel marketing esiste una corrispondenza straordinaria tra il viaggio del cliente e il viaggio dell’eroe. In entrambi i casi c’è un bisogno, ci sono sfide da affrontare e una trasformazione finale da accogliere. Le storie ci aiutano a sintonizzarci con questo bisogno di cambiamento e oggi, grazie agli strumenti digitali, anche le realtà più piccole possono costruire una narrazione forte e coerente.
Fulvio ci invita a ricordare che la narrazione è una risorsa accessibile a tutti e proprio per questo, merita cura e consapevolezza: per raccontare bene serve saper riconoscere l’insegnamento universale nascosto in ogni vicenda.

Le storie più vere non cercano consensi, chiedono solo di risuonare nell’animo di chi le legge; per questo raccontarsi in modo autentico non è un esercizio di stile, ma un gesto che parte da dentro.

Le parole giuste per iniziare

Fulvio condivide anche strumenti preziosi per chi scrive, soprattutto quando ci si trova a raccontare un progetto, un’identità, una visione.
Parla del Metodo dei 5 Vasi, una guida che aiuta a raccogliere — con ordine e sensibilità — i contenuti fondamentali per comunicare in modo autentico, evitando il rischio di essere autoreferenziali.

Ogni vaso contiene un tipo diverso di messaggio:
– ciò che facciamo
– ciò che sappiamo
– ciò in cui crediamo
– ciò che gli altri pensano di noi
– ciò che ci rende umani

È un metodo semplice ma potente, perché ci invita a guardare oltre la superficie del nostro lavoro e a partire da lì per costruire una narrazione più completa, più vera, più riconoscibile.

Fulvio suggerisce anche un’altra mappa: il Metodo SIEPE. Un acronimo che diventa uno strumento pratico per la scrittura, utile soprattutto quando si cercano nuove strade per raccontare la propria attività.

SIEPE sta per:
Stupore
Ispirazione
Empatia
Prova
Evidenza

Parole che aiutano a orientare il tono e il contenuto di un messaggio e che stimolano a uscire dalle solite formule, per ritrovare qualcosa di più vicino a sé. Che si tratti di un imprenditore o di un artigiano della narrazione, raccontarsi in modo autentico significa scegliere parole che rivelano, riconoscono e accolgono.

Fulvio definisce questo metodo un coltellino svizzero per chi scrive: compatto, pratico, versatile.

“Partire da parole che magari non useremmo mai è un ottimo modo per sorprendere la nostra scrittura.”

Scrivere, in fondo, è anche questo: lasciarsi sorprendere. Sperimentare linguaggi che ci permettano di trovare la voce giusta, in quel momento, per quella persona, in quella relazione.

“Partire da parole che magari non useremmo mai è un ottimo modo per sorprendere la nostra scrittura.”

Raccontare bene significa anche trovare la propria voce e rispettarne il tono, l’intenzione, la forma: non esistono storie banali, ma solo modi banali per raccontarle, come direbbe Alessandra Perotti.

Unicità e coraggio

Nel momento in cui scegliamo di raccontarci, ci esponiamo, ci riveliamo, mostriamo anche le nostre fragilità ma è proprio questo che genera fiducia.

“Anche i limiti raccontati in una narrazione sono ciò che fa capire agli altri che ci si può fidare.”

Siamo tutti giudicati comunque, ogni giorno, per ciò che diciamo o non diciamo e allora perché non scegliere consapevolmente quali storie condividere, quali parole lasciare nel mondo? Perché non scegliere di trasmettere verità anziché perfezione ossessiva, resilienza invece che performance?
Raccontarsi può rivelarsi un atto di libertà, un modo per costruire un’identità coerente con ciò che siamo e non con l’immagine che altri potrebbero proiettare su di noi.

La parola da portare con te

Alla fine della nostra conversazione, Fulvio lascia un dono a chi sta viaggiando con noi: la parola Unicità. Un invito a guardarsi dentro, a riconoscere il valore del proprio percorso e a trovare, tra le proprie esperienze, quelle storie che parlano davvero.

“Le nostre storie sono la dimostrazione del nostro cammino e ci permettono di affermarci per la nostra unicità.”

Tieni stretta questa parola, perché è da lì che inizia ogni narrazione autentica intesa come atto di fiducia nei confronti di chi ascolta.

Per cominciare a raccontare davvero chi sei e a far emergere il senso del tuo cammino attraverso le parole, il mio percorso gratuito Brand & Emozioni potrebbe rappresentare il primo passo. Si tratta di uno spazio di ascolto e scrittura pensato per aiutarti a ritrovare la tua voce, riconoscere ciò che ti rende unicƏ e iniziare a condividerlo con chi ti legge.  Un buon modo per comprendere la forza della narrazione come strumento di connessione, posizionamento e verità.

Ogni storia autentica inizia così: da una parola che ci abita dentro e dal coraggio di darle spazio.

Scopri il percorso gratuito Brand & Emozioni

 

Brand & Emozioni

 

Guarda l’intervista completa su YouTube

 

 

 

 

Alessandra Ferro Newsletterhttp://https://youtu.be/1X2hAAyQ6Ro

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